P. madagascarensis
Le Phelsuma madagascarensis sono una specie di gechi diurni, ottimi per chi vuole vedere un po' di movimento nel terrario durante il giorno, di facile gestione ma necessitano di qualche accortezza in più rispetto ad altri tipi di gechi.
Classificazione
Distribuzione
Descrizione
Questi gechi si distinguono per il loro corpo affusolato, per la colorazione verde chiaro ricoperta da macchie e striature rosse, i loro occhi sono di colore nero e sporgenti, tratto tipico dei gechi diurni.
L’intensità della livrea può essere attenuata o accentuata, a seconda della temperatura, della luce e dell’umore.
I P. madagascarensis sono i gechi più grandi del genere Phesluma, possono raggiungere anche i 28 cm, ma solitamente la lunghezza media è tra i 22-23 cm coda compresa.
Le loro zampe sono provviste di 5 dita con larghi polpastrelli muniti a loro volta di lamelle adesive che gli permettono di arrampicarsi su tutte le superfici, questo li rende grandi arrampicatori.
Quando si sentono minacciati o quando vengono attaccati, come la maggior parte dei gechi, possono far si che la coda si stacchi (autotomia) in modo da poter distrarre il predatore e mettersi in fuga, il pezzo di coda mutilata ricrescerà solo parzialmente e presenterà una colorazione diversa dal resto della livrea.
Le Phelsuma ai lati del collo hanno due sacche endolifantiche che servono all'accumulo di calcio, capiterà quindi di vedere i vostri esemplari, soprattuto nel caso di femmine che useranno queste riserve per la produzione delle uova, con un rigonfiamento in quella zona, questa non sembra essere una condizione patologica ma deve indurre alla valutazione ed un eventuale moderazione nella somministrazione del calcio, prestando particolare attenzione.
Questi gechi sono molto agili e veloci, ciò li rende difficili da maneggiare, é quindi consigliato farlo solo se strettamente necessario per limitare il rischio di fughe o di ferire involontariamente l'animale.
Sono animali molto interessanti da osservare all'interno del terrario in quanto saranno attivi di giorno e si faranno vedere speso passeggiare sul vetro o sotto lo spot.
L'unico problema di questi gechi è un comportamento molto territoriale e particolarmente aggressivo con nei confronti dei propri simili, motivo per il quale quando si allestisce il terrario, occorre badare al numero di esemplari da inserire, alla loro compatibilità e allo spazio a disposizione; perchè in ambienti ristretti e con scarsi nascondigli, spesso le continue liti, soprattutto tra i maschi, possono portare alla morte degli individui più deboli.
In base a queste considerazioni ed alle grosse dimensioni degli individui adulti, l'allevamento in comunità è altamente sconsigliato prediligendo l'allevamento in coppia.
L’intensità della livrea può essere attenuata o accentuata, a seconda della temperatura, della luce e dell’umore.
I P. madagascarensis sono i gechi più grandi del genere Phesluma, possono raggiungere anche i 28 cm, ma solitamente la lunghezza media è tra i 22-23 cm coda compresa.
Le loro zampe sono provviste di 5 dita con larghi polpastrelli muniti a loro volta di lamelle adesive che gli permettono di arrampicarsi su tutte le superfici, questo li rende grandi arrampicatori.
Quando si sentono minacciati o quando vengono attaccati, come la maggior parte dei gechi, possono far si che la coda si stacchi (autotomia) in modo da poter distrarre il predatore e mettersi in fuga, il pezzo di coda mutilata ricrescerà solo parzialmente e presenterà una colorazione diversa dal resto della livrea.
Le Phelsuma ai lati del collo hanno due sacche endolifantiche che servono all'accumulo di calcio, capiterà quindi di vedere i vostri esemplari, soprattuto nel caso di femmine che useranno queste riserve per la produzione delle uova, con un rigonfiamento in quella zona, questa non sembra essere una condizione patologica ma deve indurre alla valutazione ed un eventuale moderazione nella somministrazione del calcio, prestando particolare attenzione.
Questi gechi sono molto agili e veloci, ciò li rende difficili da maneggiare, é quindi consigliato farlo solo se strettamente necessario per limitare il rischio di fughe o di ferire involontariamente l'animale.
Sono animali molto interessanti da osservare all'interno del terrario in quanto saranno attivi di giorno e si faranno vedere speso passeggiare sul vetro o sotto lo spot.
L'unico problema di questi gechi è un comportamento molto territoriale e particolarmente aggressivo con nei confronti dei propri simili, motivo per il quale quando si allestisce il terrario, occorre badare al numero di esemplari da inserire, alla loro compatibilità e allo spazio a disposizione; perchè in ambienti ristretti e con scarsi nascondigli, spesso le continue liti, soprattutto tra i maschi, possono portare alla morte degli individui più deboli.
In base a queste considerazioni ed alle grosse dimensioni degli individui adulti, l'allevamento in comunità è altamente sconsigliato prediligendo l'allevamento in coppia.
Dimorfismo sessuale
La maturità sessuale viene raggiunta verso i 15/18 mesi di vita.
Quando andremo a sessare questi animali a primo impatto noteremo che i maschi solitamente sono più grandi, con la testa più larga ed il corpo più robusto e massiccio rispetto alle femmine, inoltre avranno anche colori più vivaci e le striature rosse molto più marcate.
Per distinguere in modo certo i maschi dalle femmine è sufficiente guardare alla base della coda, i maschi presenteranno una fila di pori femorali ben visibili a forma di V rovesciata.
Inoltre un altro modo per distinguere i sessi è guardare nella zona della gola, le femmine adulte infatti presenteranno delle sacche endolinfatiche che sono adibite alla riserva di calcio, che nei maschi invece sono poco accentuate.
Quando andremo a sessare questi animali a primo impatto noteremo che i maschi solitamente sono più grandi, con la testa più larga ed il corpo più robusto e massiccio rispetto alle femmine, inoltre avranno anche colori più vivaci e le striature rosse molto più marcate.
Per distinguere in modo certo i maschi dalle femmine è sufficiente guardare alla base della coda, i maschi presenteranno una fila di pori femorali ben visibili a forma di V rovesciata.
Inoltre un altro modo per distinguere i sessi è guardare nella zona della gola, le femmine adulte infatti presenteranno delle sacche endolinfatiche che sono adibite alla riserva di calcio, che nei maschi invece sono poco accentuate.
Allevamento
Le Phelsuma sono gechi arboricoli, quindi avranno bisogno di un terrario sviluppato in altezza, ma anche la larghezza del terrario avrà la sua importanza in quanto sono animali molto attivi, per la stabulazione di una coppia potremo usare un terrario di 50 x 50 x 70 cm.
Questi gechi richiedono temperature diurne tra i 26 e i 30°C, mentre quelle notturne dovranno subite una variazione scendendo fino ai 18-20°C.
Per ottenere queste temperature sarà necessario posizionare una lampada riscaldante (spot) nella parte superiore del terrario, preferibilmente all'esterno per evitare che gli animali si scottino entrandoci in contatto.
Sarà quindi importante che il lato superiore del terrario non sia di vetro ma di rete, altrimenti si correrebbe il rischio far ustionare i nostri animali con il calore filtrato dal vetro.
Con lo spot posizionato in alto avremo un punto della teca con la temperatura massima intorno ai 29/30°C, in questo punto andremo a posizionare dei tronchi o bambù in modo che il geco ci si possa mettere sopra a fare basking.
Per far seguire un ciclo naturale ai nostri animali e in modo da permettere alle femmine di riprendersi dopo la stagione riproduttiva verso ottobre/novembre le temperature andranno abbassate scendendo fino ad avere 20-24°C durante il giorno e 13-16 °C durante la notte.
ATTENZIONE: Temperature troppo basse per periodi troppo prolungati possono indurre nel rettile uno stato di malessere, che può portare a patologie più o meno gravi e alla morte.
La Phelsuma nonostante sia un geco diurno passerà la maggior parte del tempo nelle zone ombrose del terrario e sporadicamente la troveremo a fare banking.
Questi gechi necessitano di un alto tasso di umidità, che dovrà essere mantenuta tra il 60% e l’80% nebulizzando il terrario almeno due volte al giorno, per questo motivo saranno molto importanti le piante vive ed il substrato che ci aiuteranno a mantenere un buona percentuale di umidità.
Visto il tasso di umidità che avremo nel terrario, il ricircolo d'aria sarà molto importante per evitare la formazione di muffe che possono nuocere all'animale, sarà pertanto opportuno provvedere a garantire una buona ventilazione della teca dotandola di griglie d'areazione poste in alto e in basso così da permetterete un corretto ricircolo d'aria.
Un altro fattore fondamentale di cui tenere conto per l'allevamento di questi gechi è l'illuminazione, essendo i Phelsuma gechi diurni avranno bisogno di almeno 9/10 ore di luce che si otterranno mediante l'utilizzo di due lampade che svolgeranno una doppia funzione oltre a quella luminosa, la prima sarà uno sport che servirà per aumentare le temperature mentre la seconda sarà una lampada compatta (UVB al 2% o 5%) che aiuterà il geco sintetizzare la vitamina D3 fondamentale per un corretto assorbimento del calcio.
Questi gechi richiedono temperature diurne tra i 26 e i 30°C, mentre quelle notturne dovranno subite una variazione scendendo fino ai 18-20°C.
Per ottenere queste temperature sarà necessario posizionare una lampada riscaldante (spot) nella parte superiore del terrario, preferibilmente all'esterno per evitare che gli animali si scottino entrandoci in contatto.
Sarà quindi importante che il lato superiore del terrario non sia di vetro ma di rete, altrimenti si correrebbe il rischio far ustionare i nostri animali con il calore filtrato dal vetro.
Con lo spot posizionato in alto avremo un punto della teca con la temperatura massima intorno ai 29/30°C, in questo punto andremo a posizionare dei tronchi o bambù in modo che il geco ci si possa mettere sopra a fare basking.
Per far seguire un ciclo naturale ai nostri animali e in modo da permettere alle femmine di riprendersi dopo la stagione riproduttiva verso ottobre/novembre le temperature andranno abbassate scendendo fino ad avere 20-24°C durante il giorno e 13-16 °C durante la notte.
ATTENZIONE: Temperature troppo basse per periodi troppo prolungati possono indurre nel rettile uno stato di malessere, che può portare a patologie più o meno gravi e alla morte.
La Phelsuma nonostante sia un geco diurno passerà la maggior parte del tempo nelle zone ombrose del terrario e sporadicamente la troveremo a fare banking.
Questi gechi necessitano di un alto tasso di umidità, che dovrà essere mantenuta tra il 60% e l’80% nebulizzando il terrario almeno due volte al giorno, per questo motivo saranno molto importanti le piante vive ed il substrato che ci aiuteranno a mantenere un buona percentuale di umidità.
Visto il tasso di umidità che avremo nel terrario, il ricircolo d'aria sarà molto importante per evitare la formazione di muffe che possono nuocere all'animale, sarà pertanto opportuno provvedere a garantire una buona ventilazione della teca dotandola di griglie d'areazione poste in alto e in basso così da permetterete un corretto ricircolo d'aria.
Un altro fattore fondamentale di cui tenere conto per l'allevamento di questi gechi è l'illuminazione, essendo i Phelsuma gechi diurni avranno bisogno di almeno 9/10 ore di luce che si otterranno mediante l'utilizzo di due lampade che svolgeranno una doppia funzione oltre a quella luminosa, la prima sarà uno sport che servirà per aumentare le temperature mentre la seconda sarà una lampada compatta (UVB al 2% o 5%) che aiuterà il geco sintetizzare la vitamina D3 fondamentale per un corretto assorbimento del calcio.
Terrario asettico
Questo tipo di terrario non è molto consigliato per i Phelsuma, in quanto un set up così spartano potrebbe non consistergli di essere a loro agio e quindi ne pregiudicherebbe la salute.
Questo set up andrà utilizzato solo per i baby nei primi mesi di vita per poter controllare che si alimentino e defechino regolarmente, una volta cresciuti si potrà procedere a stabulare anche loro come gli adulti.
Nonostante lo scottex come substrato a livello igienico sia migliore rispetto alla terra non potrà aiutarci a mantenere alta l'umidità del terrario e come abbiamo visto prima per loro questo fattore è molto importante.
Per questo motivo io per i Phelsuma consiglio sempre il terrario naturalistico, che oltre a essere più bello, per questi animali sarà anche più funzionale e più accogliente.
Questo set up andrà utilizzato solo per i baby nei primi mesi di vita per poter controllare che si alimentino e defechino regolarmente, una volta cresciuti si potrà procedere a stabulare anche loro come gli adulti.
Nonostante lo scottex come substrato a livello igienico sia migliore rispetto alla terra non potrà aiutarci a mantenere alta l'umidità del terrario e come abbiamo visto prima per loro questo fattore è molto importante.
Per questo motivo io per i Phelsuma consiglio sempre il terrario naturalistico, che oltre a essere più bello, per questi animali sarà anche più funzionale e più accogliente.
Terrario naturalistico
Questi gechi avranno bisogno di un terrario che richiami il più possibile il loro habitat naturale, per questo motivo il set up naturalistico sarà la scelta migliore.
Provvederemo quindi a prendere il terrario, preferibilmente in vetro con un lato totalmente in rete, e lo arrederemo con numerosi rami, pezzi di sughero, tronchi e piante vive così da dargli un effetto giungla.
Si sconsiglia di usare terrari in legno perchè se non adeguatamente trattati alla lunga potrebbero gonfiarsi e deformarsi vista l'elevata percentuale di umidità che avremo all'interno.
Come già accennato prima le dimensioni minime per alloggiare una coppia dovranno essere almeno 50 x 50 x 70 cm, ovviamente più spazio metteremo a disposizione e meglio sarà per questi animali che risulteranno essere molto attivi.
Per realizzare un terrario di questo tipo bisognerà posizionare sul fondo 2/3 cm di argilla coperta da una rete a maglia fine sulla quale poi andrà appoggiata la torba o fibra di cocco.
La base in argilla servirà per drenare l'acqua ed evitare i ristagni nella terra che farebbe marcire le piante.
Una volta creato il fondo bisognerà inserire quindi i rami e il bambù su cui gli animali potranno arrampicarsi oppure mettersi a fare bansking, aggiungeremo poi dei nascondigli come cortecce o tubi di sughero che verranno usati come ripari durante la notte e ,se reputati idonei e sicuri, come luogo di deposizione dalle femmine.
Dopo aver inserito questi arredi è il momento di pensare alle piante, queste avranno molteplici funzionalità, offriranno ripari agli animali, ci aiuteranno e mantenere alta l'umidità e renderanno esteticamente più bello il nostro terrario.
Avremo bisogno sia di piante basse che andranno a formare dei cespugli che coprano quasi tutta la base calpestabile dove i nostri gechi potranno nascondersi, sia di piante che cresceranno in altezza così da riempire lo spazio aereo per permettere ai gechi di arrampicarcisi e avere dei nascondigli anche quando si avventurano nella parte alta del terrario per scaldarsi sotto lo spot.
La vegetazione che andremo a inserire deve possedere foglie o fusto in grado di reggere il peso degli animali, potremo quindi optare per delle Bromeliacee come Aechmea, Aregelia, Nidularium e Vrisea, per il Pothos e ultima ma non per importanza la Sanseveria, essa consente alle femmine gravide di rilasciare le uova all'ascella delle sue foglie.
Dopo aver inserito le piante e gli arredi nel terrario bisognerà pensare a come tenere sempre pulito il substrato, e per questo motivo si ricorre ai collemboli oppure agli onischi, loro si occuperanno di mangiare le feci e i resti degli insetti morti, in questo modo avremo sempre il substrato pulito ed eviteremo che si formino muffe.
Inoltre questi spazzini potranno essere predati dai gechi e quindi difficilmente si rischierà un sovraffollamento di questi invertebrati all'interno del terrario.
Grazie al parco lampade composto da lampada riscaldante e UVB che sono necessario ai nostri gechi, anche le piante ne beneficeranno, in questo modo potranno svolgere la fotosintesi e cresceranno rigogliose e forti.
Provvederemo quindi a prendere il terrario, preferibilmente in vetro con un lato totalmente in rete, e lo arrederemo con numerosi rami, pezzi di sughero, tronchi e piante vive così da dargli un effetto giungla.
Si sconsiglia di usare terrari in legno perchè se non adeguatamente trattati alla lunga potrebbero gonfiarsi e deformarsi vista l'elevata percentuale di umidità che avremo all'interno.
Come già accennato prima le dimensioni minime per alloggiare una coppia dovranno essere almeno 50 x 50 x 70 cm, ovviamente più spazio metteremo a disposizione e meglio sarà per questi animali che risulteranno essere molto attivi.
Per realizzare un terrario di questo tipo bisognerà posizionare sul fondo 2/3 cm di argilla coperta da una rete a maglia fine sulla quale poi andrà appoggiata la torba o fibra di cocco.
La base in argilla servirà per drenare l'acqua ed evitare i ristagni nella terra che farebbe marcire le piante.
Una volta creato il fondo bisognerà inserire quindi i rami e il bambù su cui gli animali potranno arrampicarsi oppure mettersi a fare bansking, aggiungeremo poi dei nascondigli come cortecce o tubi di sughero che verranno usati come ripari durante la notte e ,se reputati idonei e sicuri, come luogo di deposizione dalle femmine.
Dopo aver inserito questi arredi è il momento di pensare alle piante, queste avranno molteplici funzionalità, offriranno ripari agli animali, ci aiuteranno e mantenere alta l'umidità e renderanno esteticamente più bello il nostro terrario.
Avremo bisogno sia di piante basse che andranno a formare dei cespugli che coprano quasi tutta la base calpestabile dove i nostri gechi potranno nascondersi, sia di piante che cresceranno in altezza così da riempire lo spazio aereo per permettere ai gechi di arrampicarcisi e avere dei nascondigli anche quando si avventurano nella parte alta del terrario per scaldarsi sotto lo spot.
La vegetazione che andremo a inserire deve possedere foglie o fusto in grado di reggere il peso degli animali, potremo quindi optare per delle Bromeliacee come Aechmea, Aregelia, Nidularium e Vrisea, per il Pothos e ultima ma non per importanza la Sanseveria, essa consente alle femmine gravide di rilasciare le uova all'ascella delle sue foglie.
Dopo aver inserito le piante e gli arredi nel terrario bisognerà pensare a come tenere sempre pulito il substrato, e per questo motivo si ricorre ai collemboli oppure agli onischi, loro si occuperanno di mangiare le feci e i resti degli insetti morti, in questo modo avremo sempre il substrato pulito ed eviteremo che si formino muffe.
Inoltre questi spazzini potranno essere predati dai gechi e quindi difficilmente si rischierà un sovraffollamento di questi invertebrati all'interno del terrario.
Grazie al parco lampade composto da lampada riscaldante e UVB che sono necessario ai nostri gechi, anche le piante ne beneficeranno, in questo modo potranno svolgere la fotosintesi e cresceranno rigogliose e forti.
Alimentazione
Per quanto riguarda l’alimentazione delle Phelsuma ci sono diverse teorie, ci sono allevatori che optano per una dieta basata su insetti e papponi e chi invece si affida a una dieta monoalimento somministrando esclusivamente papponi.
Personalmente preferisco fornire una dieta che comprende sia insetti vivi e papponi che definisco più "naturale", ho usato questo termine appositamente perchè definirla più completa sarebbe scorretto in quanto ormai i preparati in polvere sul mercato sono completi delle poteine e delle vitamine necessarie al fabbisogno dei gechi fornendo un adeguato apporto nutrizionale, lo stesso che apporto che avremmo somministrando insetti vivi con il calcio.
I gechi andranno alimentati 2/3 volte alla settimana nel caso di esemplari adulti, mentre in caso siano esemplari giovani potranno essere nutriti anche tutti i giorni alternando i vari alimenti.
Gli insetti prevalentemente impiegati per le phelsuma sono grilli, batte e tarme della farina, che andranno spolverati da calcio in polvere e una volta a settimana da calcio con vitamine D3.
Come aggiunta agli insetti useremo i papponi di frutta fresca e i preparati in polvere come Pangea e Repashy.
Per praticità al posto dei papponi alla frutta è possibile utilizzare degli omogeneizzati, evitando ovviamente di esagerare visto che contengono conservanti.
Gli omogenizzati che possiamo utilizzare sono quelli alla frutta e salturiamente potremo proporre anche dell'omogenizzato al pollo mischiato insieme a quello con la frutta per offrire un maggior apporto proteico.
Questi gechi hanno la fama di essere animali golosi, e quindi difficilmente rifiuteranno qualcosa di dolce, in natura infatti integrano attivamente la loro dieta insettivora col nettare dei fiori ed il succo dei frutti maturi caduti a terra, per questo motivo potremo quindi offrire banana, ananas, mango, albicocca, papaia sia sono forma di frullati che a pezzetti nel caso in cui siano molto maturi.
Come aggiunta alla loro alimentazione potremo usare il polline puro e il miele, il tutto annacquato in rapporto 1:1, che sarà molto gradito dai gechi e di fatto rappresenta quanto di più simile si possa trovare al nettare dei fiori.
Come già accennato sopra, nella dieta di questi animali sono molto importanti calcio e vitamina D3, sarà quindi opportuno integrarli anche nei papponi fatti in casa cosi da poter soddisfare il fabbisogno del geco.
Personalmente preferisco fornire una dieta che comprende sia insetti vivi e papponi che definisco più "naturale", ho usato questo termine appositamente perchè definirla più completa sarebbe scorretto in quanto ormai i preparati in polvere sul mercato sono completi delle poteine e delle vitamine necessarie al fabbisogno dei gechi fornendo un adeguato apporto nutrizionale, lo stesso che apporto che avremmo somministrando insetti vivi con il calcio.
I gechi andranno alimentati 2/3 volte alla settimana nel caso di esemplari adulti, mentre in caso siano esemplari giovani potranno essere nutriti anche tutti i giorni alternando i vari alimenti.
Gli insetti prevalentemente impiegati per le phelsuma sono grilli, batte e tarme della farina, che andranno spolverati da calcio in polvere e una volta a settimana da calcio con vitamine D3.
Come aggiunta agli insetti useremo i papponi di frutta fresca e i preparati in polvere come Pangea e Repashy.
Per praticità al posto dei papponi alla frutta è possibile utilizzare degli omogeneizzati, evitando ovviamente di esagerare visto che contengono conservanti.
Gli omogenizzati che possiamo utilizzare sono quelli alla frutta e salturiamente potremo proporre anche dell'omogenizzato al pollo mischiato insieme a quello con la frutta per offrire un maggior apporto proteico.
Questi gechi hanno la fama di essere animali golosi, e quindi difficilmente rifiuteranno qualcosa di dolce, in natura infatti integrano attivamente la loro dieta insettivora col nettare dei fiori ed il succo dei frutti maturi caduti a terra, per questo motivo potremo quindi offrire banana, ananas, mango, albicocca, papaia sia sono forma di frullati che a pezzetti nel caso in cui siano molto maturi.
Come aggiunta alla loro alimentazione potremo usare il polline puro e il miele, il tutto annacquato in rapporto 1:1, che sarà molto gradito dai gechi e di fatto rappresenta quanto di più simile si possa trovare al nettare dei fiori.
Come già accennato sopra, nella dieta di questi animali sono molto importanti calcio e vitamina D3, sarà quindi opportuno integrarli anche nei papponi fatti in casa cosi da poter soddisfare il fabbisogno del geco.
Riproduzione
La stagione riproduttiva delle Phelsuma in natura segue il ciclo estate-autunno australe, ovvero nel periodo che va da novembre a maggio, in cattività invece possono riprodursi anche tutto l'anno.
Per stimolare la riproduzione e nello stesso tempo per far recuperare le energie spese nella precedente stagione riproduttiva alla femmina è buona norma far seguire agli animali un periodo di brumazione di 2 mesi circa in cui abbasseremo le temperature a 20-22 °C e il fotoperiodo a 7-8 ore.
Solitamente la brumazione viene fatta seguendo il ciclo stagionale locale, e quindi verso novembre-dicembre abbasseremo le temperature per poi rialzarle ai normali valori verso gennaio-febbraio, questo innalzamento delle temperature stimolerà l'immedita attività riproduttiva.
L'accoppiamento di solito viene preceduto dal corteggiamento del maschio che esegue movimenti a scatto, vibrazioni della coda e l'emissione di vocalizi.
Dopo aver accertato la disponibilità della femmina, il maschio la immobilizza mordendole il collo e si dispone di fianco a essa in modo che le due cloache convengano per agevolare l'azione di uno degli emipeni.
Essendo le femmine in grado di trattenere lo sperma per diversi mesi sarà sufficiente un solo accoppiamento per avere più deposizioni durante la stessa stagione.
Dalla copula alla deposizione trascorre circa un mese, la femmina deporrà 1 o 2 uova sferiche di circa 1 cm e di colore bianco che saranno molto fragili appena deposte ma che induriranno rapidamente aderendo alla superficie su cui sono state depose, solitamente vengono attaccate alle foglie al riparo dalla luce o lasciate tra la vegetazione umida, ma può capitare che le attacchino anche al vetro del terrario.
Le femmine deporranno a intervalli di circa un mese fino ad un massimo di 5/6 deposizioni in un anno.
Per stimolare la riproduzione e nello stesso tempo per far recuperare le energie spese nella precedente stagione riproduttiva alla femmina è buona norma far seguire agli animali un periodo di brumazione di 2 mesi circa in cui abbasseremo le temperature a 20-22 °C e il fotoperiodo a 7-8 ore.
Solitamente la brumazione viene fatta seguendo il ciclo stagionale locale, e quindi verso novembre-dicembre abbasseremo le temperature per poi rialzarle ai normali valori verso gennaio-febbraio, questo innalzamento delle temperature stimolerà l'immedita attività riproduttiva.
L'accoppiamento di solito viene preceduto dal corteggiamento del maschio che esegue movimenti a scatto, vibrazioni della coda e l'emissione di vocalizi.
Dopo aver accertato la disponibilità della femmina, il maschio la immobilizza mordendole il collo e si dispone di fianco a essa in modo che le due cloache convengano per agevolare l'azione di uno degli emipeni.
Essendo le femmine in grado di trattenere lo sperma per diversi mesi sarà sufficiente un solo accoppiamento per avere più deposizioni durante la stessa stagione.
Dalla copula alla deposizione trascorre circa un mese, la femmina deporrà 1 o 2 uova sferiche di circa 1 cm e di colore bianco che saranno molto fragili appena deposte ma che induriranno rapidamente aderendo alla superficie su cui sono state depose, solitamente vengono attaccate alle foglie al riparo dalla luce o lasciate tra la vegetazione umida, ma può capitare che le attacchino anche al vetro del terrario.
Le femmine deporranno a intervalli di circa un mese fino ad un massimo di 5/6 deposizioni in un anno.
Incubazione
Come detto prima questi gechi attaccano le uova agli arredi, non sempre sarà quindi possibile prelevarle dal terrario per spostarle in incubatrice, in questi casi per evitare che gli adulti si mangino i piccoli bisognerà proteggere le uova incollandovi introno una scatoletta forata o della rete a maglia fine, questo metodo oltre a garantire protezione ai baby renderà anche più semplice recuperarli dal terrario.
Nel caso in cui invece le uova non siano aderenti agli arredi o vengano deposte tra le foglie sarà sarà possibile prelevarle e metterle in incubatrice, in questo modo sarà più semplice monitorare la temperatura e l'umidità.
Per incubarle servirà una scatoletta di plastica forata con all'interno terra o perlite inumidite con acqua in rapporto 1:1, poi inseriremo un tappo di plastica con perlite asciutta su cui andranno appoggiate le uova, che non dovranno essere in contatto con il substrato umido in quanto assorbiranno l'umidità necessaria dall'ambiente.
L'umidità nelle scatolette dovrà essere mantenuta tra il 70-80%, bisognerà prestare attenzione a non andare mai oltre questo range di umidità in quanto si rischierebbe di fare marcire l'uovo.
La durata dell'incubazione può variare tra i 2 e i 3 mesi in base alle temperature, chiaramente le uova rimaste nel terrario avranno tempistiche più lunghe per via dell'escursione termica giorno-notte, mentre quelle messe in incubatrice a una temperatura costante tra i 26-29°C si schiuderanno in 55-60 giorni.
Nel caso in cui invece le uova non siano aderenti agli arredi o vengano deposte tra le foglie sarà sarà possibile prelevarle e metterle in incubatrice, in questo modo sarà più semplice monitorare la temperatura e l'umidità.
Per incubarle servirà una scatoletta di plastica forata con all'interno terra o perlite inumidite con acqua in rapporto 1:1, poi inseriremo un tappo di plastica con perlite asciutta su cui andranno appoggiate le uova, che non dovranno essere in contatto con il substrato umido in quanto assorbiranno l'umidità necessaria dall'ambiente.
L'umidità nelle scatolette dovrà essere mantenuta tra il 70-80%, bisognerà prestare attenzione a non andare mai oltre questo range di umidità in quanto si rischierebbe di fare marcire l'uovo.
La durata dell'incubazione può variare tra i 2 e i 3 mesi in base alle temperature, chiaramente le uova rimaste nel terrario avranno tempistiche più lunghe per via dell'escursione termica giorno-notte, mentre quelle messe in incubatrice a una temperatura costante tra i 26-29°C si schiuderanno in 55-60 giorni.
I baby
Appena nati i madagascariensis misurano circa 5-7cm, sono già simili agli adulti ma con una maggiore quantità di macchie e strisce rosse sul dorso.
Per i primi tempi è meglio stabulare i baby in con un set up sterile cosi da poter controllare che gli animali mangino e defechino regolarmente e soprattuto prevenire la formazione di muffe che risultano letali per i gechi così piccoli.
La lampada UVB è indispensabile per i baby, la mancanza di essa provoca inizialmente inappetenza, ipoattività, difficoltà nell’arrampicarsi e nel mutare e dopo non molto sopraggiunge la MOM (Malattia Osseo-Metabolica), che se non curata in tempo può anche portare alla morte dell’animale.
I primi 2-3 giorni di vita non si nutriranno in quanto avranno ancora le riserve del sacco vitellino da assorbire, successivamente potremo iniziare a offrire loro drosofile, micro-grilli e frutta frullata alternando questi alimenti tra loro e nutrendo i gechi tutti i giorni.
Per evitare scontri tra i baby e competizioni per il cibo consiglio di allevarli separatamente in piccoli faunaboxe, se invece si volesse farli crescere assieme bisognerà prestare attenzione che tutti mangino e che non ci siano competizioni per il cibo o per i nascondigli, all’età di tre mesi i gechi andranno comunque separati in quanto cominceranno le prime dispute territoriali, i giovani verranno sistemati singolarmente in terrari più grandi, questo garantirà una crescita sana e controllata di tutti gli individui.
Per quanto un baby sano e forte potrebbe superare tranquillamente un periodo di bruma il primo inverno è sconsigliabile farlo passare al freddo in quanto il geco non ha ancora finito di crescere e una prolungata assenza di cibo può creargli problemi.
Per i primi tempi è meglio stabulare i baby in con un set up sterile cosi da poter controllare che gli animali mangino e defechino regolarmente e soprattuto prevenire la formazione di muffe che risultano letali per i gechi così piccoli.
La lampada UVB è indispensabile per i baby, la mancanza di essa provoca inizialmente inappetenza, ipoattività, difficoltà nell’arrampicarsi e nel mutare e dopo non molto sopraggiunge la MOM (Malattia Osseo-Metabolica), che se non curata in tempo può anche portare alla morte dell’animale.
I primi 2-3 giorni di vita non si nutriranno in quanto avranno ancora le riserve del sacco vitellino da assorbire, successivamente potremo iniziare a offrire loro drosofile, micro-grilli e frutta frullata alternando questi alimenti tra loro e nutrendo i gechi tutti i giorni.
Per evitare scontri tra i baby e competizioni per il cibo consiglio di allevarli separatamente in piccoli faunaboxe, se invece si volesse farli crescere assieme bisognerà prestare attenzione che tutti mangino e che non ci siano competizioni per il cibo o per i nascondigli, all’età di tre mesi i gechi andranno comunque separati in quanto cominceranno le prime dispute territoriali, i giovani verranno sistemati singolarmente in terrari più grandi, questo garantirà una crescita sana e controllata di tutti gli individui.
Per quanto un baby sano e forte potrebbe superare tranquillamente un periodo di bruma il primo inverno è sconsigliabile farlo passare al freddo in quanto il geco non ha ancora finito di crescere e una prolungata assenza di cibo può creargli problemi.
CITES
Le Phelsuma madagascariensis, cosi come tutto il resto del genere Phelsuma è inserito nell'appendice II della Convenzione di Washington.
Ciò vuol dire che per essere detenuto legalmente ogni geco deve tassativamente essere sempre accompagnato dal proprio documento CITES, rilasciato dal venditore in caso di acquisto o da creare personalmente in caso di nascita.
Ciò vuol dire che per essere detenuto legalmente ogni geco deve tassativamente essere sempre accompagnato dal proprio documento CITES, rilasciato dal venditore in caso di acquisto o da creare personalmente in caso di nascita.